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LA STORIA

Il birrificio Rudeboy nasce nel 2008 a Buonabitacolo, paese situato nel Vallo di Diano, da qui l'omonimo "birrificio del vallo", essendo il primo e unico produttore di birra artigianale del luogo.

"Rudeboy" è un'espressione nata in seno allo slang giamaicano, letteralmente significa "ragazzo rude" (o "ragazzo grezzo", da intendersi anche come ragazzo di strada). Il culto rude boy è per definizione sostenitore della tipica musica giamaicana, ovvero skarocksteady e reggae.

Le aspettative e l'impegno sono forti, anche se l'approccio non è quello che si sperava, le difficoltà oggettive, lo inventarsi un'attività completamente ex novo e l'impatto che questa poteva avere su un territorio non proprio apertissimo alle novità dirompenti. Eppure Domenico Lapenta, titolare del Birrificio Rudeboy di Buonabitacolo, sostenuto dal fratello e da una passione sincera, ce l'ha fatta ed ha deciso di investire su se stesso e sui propri sogni, partendo da subito con un impianto proprio di 7 Hl e tre tipologie di birra. Sfidando la sorte, il mastro birraio decide d'identificare i suoi prodotti alla zona chiamando la sua prima birra Bussentina come la strada statale che attraversa il vallo di Diano, e usando come logo l'aquila che niente ha a che fare con scopi politici, ma richiama la fauna tipica locale.

Come le persone sono influenzate dall'ambiente che li circonda cosi anche le birre, prendono la propria "personalità" non solo dall'ambiente, ma riflettono il carattere di chi le ha create. La nostra linea di prodotti si mantiene incontaminata dalle tendenze di mercato e fedeli alla tradizione birraia. Le birre sono prodotte con materia prima di alta qualità, rifermentate con mosto senza aggiunta di zuccheri, non sono filtrate ne pastorizzate.

La birra è indubbiamente una bevanda assai antica. Eschilo ( 525-456 a.C. ) conferma che era risaputo che gli Egiziani avevano inventato la birra prima del vino. In una biografia di San Colombano ( 589-610 d.C. ) si legge che " quando si avvicinava l'ora del ristoro ,il responsabile del refettorio si adoperava per servire la birra ( cervesiam ),che si ottiene pestando il grano e l'orzo ricavandone un mosto che tutte le nazioni della terra bevono".

Processo di produzione : la miscela di malto e acqua subiranno un riscaldamento a più step fino ad arrivare ad una temperatura di 77°C che avrà come effetto l’estrazione degli zuccheri dai cereali .Tutta la miscela è trasferita nel tino di filtrazione dove la parte liquida (mosto) sarà divisa dalla parte solida (trebbie) e quindi fatta bollire per circa 90’ con aggiunte di fiori di luppolo che doneranno amaro ed aroma alla birra. Terminata la bollitura il mosto sarà raffreddato per poi essere mandato ai tini di fermentazione dove il lievito trasformerà gli zuccheri in alcool e anidride carbonica . Finita la fermentazione primaria la birra giovane è fatta maturare in serbatoi a tenuta stagna dove si affinerà nel gusto e raggiungerà naturalmente la giusta gasatura.

La birra artigianale è ancora oggi un prodotto genuino che si distingue dalle produzioni industriali perché non è filtrata né pastorizzata , sviluppa profumi più intensi ,sapori più integri e gustosi ,una gasatura naturale e mantiene tutte le sue proprietà.
La birra artigianale non contiene nessun conservante e necessita di un luogo fresco e buio per conservarsi al meglio.

Mantenere le bottiglie in posizione verticale in modo che il sedimento naturale rimanga sul fondo.
La birra è un prodotto genuino e tutti gli elementi che la compongono sono favorevoli all’organismo.

Contribuisce al fabbisogno delle vitamine del gruppo B ,di acidi organici, nonché dei sali minerali quali calcio, magnesio, fosforo, zinco e selenio. Per ogni tipologia di birra esiste una temperatura ottimale di degustazione e non andrebbe mai bevuta troppo fredda, se vogliamo percepire al meglio aromi e sapori.